Quando il lastrico solare condominiale diventa una terrazza a livello ad uso privato... ecco le conseguenze
L'occupazione di una porzione del lastrico solare e la
trasformazione in terrazza a uso privato in assenza di un'espressa
previsione nel rogito di acquisto dell'immobile in proprietà esclusiva
ovvero di autorizzazione dell'assemblea condominiale costituisce
un'occupazione sine titulo della superficie comune.
La vicenda. Il contenzioso scaturisce da un comportamento fra i più odiosi nella realtà condominiale.
Un condomino chiede accertarsi che altri tre condomini hanno illegittimamente occupato “l'area scoperta di calpestio contigua alle rispettive unità abitative posta a copertura dei primi cinque piani dell'edificio”,
ricavandone delle vere e proprie terrazze a uso privato, e chiede
condannarsi i convenuti al rilascio delle suddette aree in favore del
Condominio e alla conseguente rimozione dei manufatti ivi collocati.
Si
costituisce una condomina – nei cui soli confronti proseguirà il
giudizio a seguito dell'accordo transattivo con gli altri convenuti –
eccependo, in via preliminare, il difetto di legittimazione dell'attore,
e nel merito, da un lato che la trasformazione dell'area scoperta in
poggiolo aveva consentito il risanamento del manto di copertura e la
cessazione delle infiltrazioni meteoritiche nel piano inferiore,
dall'altro lato che l'area in questione fosse da considerarsi una
terrazza a livello in proprietà esclusiva, e non un lastrico solare di
natura condominiale.